Bonus Industria 4.0

bonus industria 4.0 Cermac

Che cos’è il bonus industria 4.0

Questo bonus è stato ideato per tutti gli investimenti da effettuare durante il corso degli anni 2022 e
2023 in ambito industriale. Tramite questo bonus è possibile richiedere un contributo medio pari
al 40% del credito d’imposta, che permette all’imprenditore di risparmiare grandi cifre per ragioni
di investimento.
Si tratta di un provvedimento estremamente utile per le imprese di medie dimensioni, poiché un
bonus simile rappresenta una vera e propria opportunità di crescita.
Tramite questo bonus è possibile avere la sicurezza di poter investire più facilmente per la propria
attività, senza esporre tutto il proprio capitale a rischi troppo alti. Si tratta di un’opportunità da
cogliere subito, poiché è molto difficile che un bonus simile venga prorogato anche nei prossimi
anni.


Chi può richiedere il contributo

I requisiti per poter accedere a questo bonus sono molto inclusivi, infatti possono richiedere
l’agevolazione d’investimento tutte le attività presenti sul territorio nazionale italiano, a
prescindere dalla loro forma giuridica, dal settore di lavoro in cui operano, dalla dimensione (sia per
quanto riguarda la grandezza della sede di lavoro, sia in termini di numero di lavoratori) e dal
regime fiscale dichiarato.


I benefici del bonus per l’industria 4.0

Prima di tutto bisogna considerare l’ampia disponibilità di selezione per le imprese idonee a questo
bonus, che permette alla maggior parte delle attività di richiedere questa agevolazione.
Successivamente bisogna considerare che per accedere alla fase di redazione del bilancio non è
necessario svolgere richieste particolari, poiché tutto ciò avviene in automatico. Bisogna
semplicemente ottenere una perizia certificata o un’analisi tecnica che possano manifestare
l’idoneità dell’impresa e del prodotto fornito a tutti i requisiti richiesti.
In secondo luogo bisogna considerare i benefici fiscali di questo nuovo bonus, che sono cumulabili
con moltissimi altri contributi simili, come ad esempio il credito d’imposta per la ricerca e lo
sviluppo, per l’innovazione, il design ecc…
Tutto ciò significa che la richiesta di questo particolare bonus non va a compromettere la possibilità
di richiederne altri per ragioni differenti.
Tra le varie motivazioni per richiedere questo particolare bonus è possibile specificare anche
l’utilizzo del contributo per il revamping dei sistemi pre-esistenti.
Le somme che possono essere coperte dal credito d’imposta dipendono direttamente dal valore
dell’investimento, infatti sono state sancite delle categorie per quanto riguarda le quote minime e
massime.
È possibile richiedere la copertura del bonus anche per investimenti avvenuti nel passato, dal
16/11/2020 fino al termine del 2021.
In questo caso si parla di quote di investimento molto specifica, che partono da 2,5 milioni di euro, con una copertura del credito d’imposta del 50%, passando poi ad una cifra compresa tra i 2,5 e i
10 milioni di euro, con una copertura del 30%, fino ad investimenti compresi tra 10 e 20 milioni di
euro, con il 10% di copertura.
Per gli investimenti effettuati nel corso del 2022 il discorso resta uguale, ma le quote percentuali di
copertura calano rispettivamente al 40%, al 20% e al 10%.

I requisiti principali per rientrare nel piano nazionale industria 4.0

Come già accennato precedentemente, per richiedere il bonus in questione è necessario essere
idonei a tutti i requisiti richiesti da parte del governo, che possono essere sanciti tramite un’analisi
tecnica.
La perizia certificata è una richiesta che deve essere presentata per investimenti con un importo
superiore a €300.000, mentre per importi minori può essere sufficiente una dichiarazione che
evidenzi la corrispondenza ai requisiti di legge.
Le specifiche tecniche molto dettagliate su quali macchinari possono rientrare nella fascia di
idoneità necessaria per richiedere il bonus sono state elencate nei diversi allegati che specificano
proprio questo aspetto, andando a rendere la comprensione delle circostanze di idoneità molto più
semplice.
Gli allegati in questione sono quattro e si dividono in A1, A2, A3 e B. Si tratta di una suddivisione
puramente tecnica, che serve ad indicare la natura degli impianti in considerazione, così da rendere
più facile la loro identificazione.
Di seguito è presente la descrizione degli allegati:

  • Allegato A1: rientrano in questo allegato tutti i beni strumentali che vengono controllati
    direttamente da sistemi computerizzati automatici, o che vengono gestiti tramite dei sensori che
    permettono l’azionamento dei macchinari;
  • Allegato A2: rientrano in questa categoria tutti i sistemi utili per l’assicurazione della qualità, della
    sostenibilità del lavoro e della produzione;
  • Allegato A3: in questo particolare allegato vengono considerati tutti i dispositivi utili per
    l’interazione tra l’operatore e la macchina, che servono a migliorare il lavoro e l’ergonomia della
    produzione. Vengono considerati appartenenti a questa particolare categoria anche tutti i sistemi di
    sicurezza logistici appartenenti alla categoria 4.0;
  • Allegato B: all’interno di questo allegato vengono considerati tutti i beni immateriali connessi ai
    beni materiali di industria 4.0. In senso pratico, appartengono a questa categoria tutti i software, i
    sistemi, le piattaforme e le applicazioni immateriali che servono al corretto svolgimento del lavoro.
    Come è possibile notare, all’interno delle categorie in questione vengono raggruppati la maggior
    parte degli impianti, sia di carattere puramente industriale, sia digitale. Un’analisi tecnica dettagliata
    permette di comprendere in modo chiaro e preciso quali macchinari possono rientrare in queste

categorie e, di conseguenza, quali possono essere considerati idonei per la richiesta del bonus
industria 4.0.
Bisogna precisare che alcuni macchinari devono presentare delle caratteristiche molto specifiche
per appartenere agli allegati precedentemente citati, come ad esempio l’azionamento per mezzo di
CNC e/o PLC, per quanto riguarda il controllo dei macchinari appartenenti all’allegato A1. Per
questo motivo è necessario richiedere il supporto tecnico di un’azienda di professionisti specializzati
nello stipulare questo tipo di dichiarazioni.
All’interno delle fasce di idoneità rientrano gran parte delle macchine di prova che noi stessi
vendiamo, come le macchine di prova universali serie UTM-E e UTM-H, le macchine per la
trazione ad alta temperatura, i pendoli charpy e molto altro.

Come avviene il controllo dei macchinari e come viene presentata la richiesta del bonus industria 4.0

Per poter richiedere il bonus e per accedere al credito d’imposta 4.0 è necessario un procedimento
burocratico molto specifico. Prima di tutto bisogna considerare la natura degli investimenti da
effettuare, che devono essere utili per il miglioramento tecnico dei macchinari. Successivamente
bisogna considerare che l’ordine per il miglioramento dei beni e degli strumenti utili al lavoro deve
essere accettato sia da parte del fornitore, sia da parte del venditore entro il 31 dicembre 2022.
Tale accettazione può essere dichiarata con un versamento di acconto pari ad un minimo del 20%
sul costo totale dell’investimento.
In questo modo si può avere una certificazione tangibile della domanda per l’agevolazione, che può
essere allegata alla richiesta del bonus. Inoltre è necessario che l’impresa sia in regola con tutte le
normative in materia di sicurezza sul lavoro, di contributi previdenziali per i lavoratori e anche con i
contributi assistenziali.
Per ulteriori informazioni vi invitiamo a consultare il nostro sito web ufficiale, che resta sempre a
completa disposizione dei nostri clienti. In alternativa è possibile contattarci utilizzando i vari
contatti disponibili per la clientela. Siamo sempre disposti a rispondere apertamente a qualsiasi
genere di domanda, in modo tale da mantenere sempre un buon livello di trasparenza con tutti i
nostri clienti.



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